ANTONIO RANIERI

ANNI DI ESPERIENZA:22
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LINK PERSONALI
DESCRIZIONE
Completano il mio percorso professionale una Certificazione Trainer Academy SDA-Bocconi del 2012 e un Executive Master in Financial Personal Advisor-MFPA conseguito con SDA-Bocconi nel 2016
Dal 2014 sono Educatore Finanziario AIEF(Associazione Italiana Educatori Finanziari www.aief.eu)
AIEF, avendo tutti i requisiti previsti dalla nuova disciplina che ha riformato le professioni non organizzate in Ordini o Collegi (Legge n. 4/2013)è inserita nell’elenco pubblicato sul portale del Ministero dello Sviluppo Economico, tra le Associazioni che rilasciano ai propri iscritti l’attestato di qualità dei servizi
L’Educatore Finanziario è un formatore che svolgerà la propria attività anche nelle istituzioni scolastiche o bancarie ovvero in qualsiasi contesto in cui sia richiesto un percorso formativo di alfabetizzazione e/o approfondimento dei temi relativi al mondo finanziario ed assicurativo
Come Educatore Finanziario, offro costantemente un’attenta analisi (Check Up Assicurativo,Check Up Bancario,Check Up Finanziario,Check Up Fiscale e Check Up Gestione Aziendale,Check Up Anomalie finanziarie e tributarie) e propongo soluzioni mirate alle famiglie ed imprese italiane. Inoltre soluzioni di project financing per operazioni finanziarie,attestate da valido business plan (min 1 milione € di spesa).
Abilitato CONSOB dal 2002 esercizio professione Consulente Finanziario
Mediatore creditizio dal 1996 ex UIC n.93 e già collaboratore certificato di società di Mediazione Creditizia (ai sensi d.lgs n.141del 2010).
Collaboratore di Easy-One Insurance&Business
Docente e Formatore Corsi IVASS e Reti Commerciali
Supervisore Italia Sviluppo Business ZEROAD e CONSORZIO 906
COMPAGNIE
COMPAGNIE DI ASSICURAZIONI |
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ALLIANZ
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ACE EUROPE LIFE LIMITED
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AMTRUST EUROPE LIMITED
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AMTRUST INTERNATIONAL UNDERWRITERS DAC
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ARAG SE
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AMISSIMA ASSICURAZIONI
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AXA ASSICURAZIONI
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CHUBB EUROPEAN GROUP LIMITED
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CNA INSURANCE COMPANY LTD *
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D.A.S.
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FILO DIRETTO
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FWU LIFE INSURANCE LUX SA
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GRAZER WECHSELSEITIGE VERSICHERUNG AG
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HCC INTERNATIONAL INSURANCE COMPANY PLC *
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METLIFE EUROPE INSURANCE DAC *
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NOBIS COMPAGNIA DI ASSICURAZIONI
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OLD MUTUAL WEALTH ITALY S.p.A.
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RBM ASSICURAZIONE SALUTE S.p.A.
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TUA ASSICURAZIONI
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ZURICH INSURANCE PLC
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EULER HERMES S.A. N.V.
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ARCH INSURANCE COMPANY (EUROPE)
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ASSICURAZIONI GENERALI
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GROUPAMA ASSICURAZIONI
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GENERTEL
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HDI ASSICURAZIONI
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NET INSURANCE
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CF ASSICURAZIONI
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ITALIANA ASSICURAZIONI
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SACE BT
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SOCIETA CATTOLICA DI ASSICURAZIONE
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SOCIETA REALE MUTUA DI ASSICURAZIONI
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UNIPOLSAI ASSICURAZIONI S.p.A.
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WIENER STADTISCHE VERS. AG VIENNA
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SWISS RE EUROPE S.A.
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UNIQA ASSICURAZIONI
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AFI ESCA SA
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AMISSIMA VITA
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ELBA ASSICURAZIONI
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COMMENTI



I SUOI POST
ANTONIO RANIERI
Ha Scritto:La pensione si evolve
L’istituto precisa proprio come a decorrere dal 5 giugno 2016 (data di entrata in vigore della legge Cirinnà), ai fini del riconoscimento del diritto alle prestazioni pensionistiche e previdenziali (pensione ai superstiti, pensione di reversibilità, integrazione al trattamento minimo, maggiorazione sociale, successione iure proprio, successione legittima) e dell’applicazione delle disposizioni che le disciplinano, il componente dell’unione civile è equiparato al coniuge. Anche il tfr maturato spetta poi al partner dell’unione. Che succede con riferimento alla previdenza complementare?
Come evidenziato in un recente approfondimento sul blog del Mefop, anche per i fondi pensione tutte le prerogative del coniuge dell’iscritto sono riconosciute al soggetto che abbia con l’iscritto un’unione civile. I profili sono costituiti prima di tutto dalle anticipazioni per spese sanitarie, vale a dire la possibilità di accedere a un anticipo sulla posizione individuale a fronte di gravi situazioni che comportino il pagamento di spese sanitarie per terapie e interventi straordinari, prevedendo che dette situazioni debbano riguardare l’aderente, il coniuge o i figli.
Altro tema è il riscatto per premorienza, in base al quale in caso di decesso dell’aderente ad un fondo pensione prima della maturazione del diritto alla prestazione l’intera posizione è riscattata dagli eredi (e quindi anche dal coniuge) ovvero dai diversi beneficiari designati, siano essi persone fisiche o giuridiche. In mancanza di tali soggetti, la posizione, limitatamente alle forme pensionistiche complementari su base individuale viene devoluta a finalità sociali secondo le modalità stabilite con decreto del Ministro del lavoro. Nelle forme pensionistiche complementari collettive la posizione resta invece acquisita al fondo pensione. Dal punto di vista fiscale va ricordato come le prestazioni erogate ad un erede dell’aderente (o, si presume, a un diverso beneficiario designato) sono escluse dall’applicazione dell’imposta di successione, al pari delle indennità di fine rapporto, e soggette a ritenuta a titolo di imposta nella misura del 15% sull’importo erogato al netto dei redditi già assoggettati ad imposta nonché dei contributi non dedotti.
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Il soggetto che abbia stipulato con l’iscritto un’unione civile può configurarsi poi come familiare a carico nel caso in cui possieda un reddito non superiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili. Quali sono i riflessi in materia di previdenza complementare? Con riferimento all’adesione potrebbe configurarsi la possibilità di iscriversi al medesimo fondo pensione collettivo di riferimento, nel caso in cui il relativo Statuto lo preveda. In caso contrario sarà sempre possibile l’iscrizione a forme pensionistiche individuali.
Dal punto di vista fiscale è possibile poi beneficiare delle agevolazioni fiscali (deducibilità) nel caso in cui si versino contributi nell’interesse dei familiari a carico. In tal caso la deduzione in favore del contribuente nei confronti del quale la persona sia a carico spetta per l’ammontare non dedotto dalle persone stesse, fermo restando l’importo complessivo di 5.164,57 euro annui.
di Carlo Giuro
Fonte: milano finanza

ANTONIO RANIERI
Ha Scritto:Chi cavalca i Pir
Una preferenza verso i titoli dello Star arriva anche da Carlo De Vanna, gestore del fondo azionario Italia di Ersel, nato nel 1990 ma che da lunedì 13 marzo sarà a tutti gli effetti a norma Pir. «Quando seleziono una società», spiega, «cerco un buon flottante e il minimo del 35% richiesto ai titoli dello Star è ideale. Inoltre le società devono avere bilanci certificati da almeno tre anni e uno o più consiglieri indipendenti a tutela degli azionisti di minoranza». Requisiti che non sempre appartengono alle altre piccole imprese di Borsa Italiana, dove spesso il flottante è esiguo, le aziende sono saldamente in mano a chi le ha fondate. Per questo i fondi faticano a prenderle in considerazione. Emblematico anche lo spaccato fornito da Piazza Affari al riguardo: le società di piccolo calibro pesano per il 3-4% della capitalizzazione totale di borsa, laddove le medie rappresentano il 15% (sono circa 60 titoli), mentre i primi 40 titoli rappresentano l’82-83% del capitale totale. Tuttavia De Vanna sta osservando da tempo l’Aim, «dove l’approccio deve essere bottom up, bisogna quindi studiare bene la singola storia, al di là del settore di riferimento, e selezionare società che abbiano una struttura iniziale già in equilibrio e capaci di fare utili».
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Bisogna anche tener conto che la normativa europea «consente ai fondi comuni di investire non oltre il 10% in strumenti non quotati o illiquidi. E potrebbe essere proprio questo il caso delle società dell’Aim», osserva Marco Rosati, ad di Zenit sgr. «I fondi della sgr che saranno dedicati ai Pir sono già investiti fino a questa quota nei titoli Aim, segmento su cui Rosati e il suo team credono molto. Tanto che la sgr milanese sta meditando di creare nella seconda parte dell’anno un fondo di private equity che possa puntare anche il 50% proprio sull’Aim (altro articolo a pag. 10). Titoli dell’Aim presenti nel portafoglio di Zenit con un peso significativo sono Giglio e Lu-ve , aziende che a breve dovrebbero riuscire a trasferirsi sul mercato principale, oltre a Smre , azienda molto interessante che da inizio anno ha quasi triplicato il valore grazie ai suoi motori completamente elettrici per veicoli commerciali. Completano il quadro Leone Film , Expert System , Masi Agricola e Cover 50 . Sono stati effettuati anche investimenti in Orsero e Piteco e, in misura minore, in Elettra, Go Internet e negli incubatori di startup Digital Magics e H-Farm . La normativa sui Pir prevede l’investimento non solo nelle azioni ma anche obbligazioni corporate, un canale cui si sono sempre più spesso affidate le società, anche le quotate all’Aim, per sostenere il loro sviluppo internazionale. Zenit ha creato lo scorso anno un fondo (chiuso, per soggetti istituzionali) che investe nei minibond, titoli di debito emessi anche da realtà più piccole e non quotate.
di Elena del Maso
Fonte: Milano Finanza

ANTONIO RANIERI
Ha Scritto:https://www.assinews.it/03/2017/chi-cavalca-i-pir/660037783/

ANTONIO RANIERI
Ha Scritto:https://www.assinews.it/03/2017/la-pensione-si-evolve-2/660037787/

ANTONIO RANIERI
Ha Scritto:Le paure degli italiani il terremoto batte la crisi e gli attentati
Al secondo posto si piazza l’insicurezza economica (63%), che dopo alcuni anni di calo (22 punti in meno dal 2012 al 2016) ricomincia a salire e, pur non raggiungendo i picchi del 2012, torna ai livelli del 2007. Tra le paure economiche, in testa c’è quella di «non avere o perdere la pensione» (38%), seguita dalla «disoccupazione» (37%), che cresce di 3 punti rispetto al 2016. Aumenta l’angoscia di «non avere abbastanza soldi per vivere». Anche l’insicurezza legata alla criminalità resta alta, ma cala il numero di italiani che vede i reati in aumento. I più preoccupati sono le donne e gli elettori della Lega. E ancora: cresce la paura dello straniero. Il 39% vede l’immigrato come un’insidia per l’ordine pubblico e il 36% come minaccia per l’occupazione. Timori cresciuti di 5 punti rispetto al 2016. Anche questo spiega perché «oggi – scrive il direttore del rapporto, Ilvo Diamanti – coloro che ritengono opportuno mantenere la libera circolazione dei cittadini, fra i diversi Paesi, sono una minoranza». Infine, aumenta la preoccupazione per l’instabilità politica (colpisce il 56% degli italiani), dopo tre anni di forte diminuzione. Non è un caso se nei principali tg nazionali, nonostante le notizie ansiogene siano calate in dieci anni dal 28 al 20%, si affacci come nuova voce dell’insicurezza proprio la sfiducia nella politica. Scompare tra le “paure telecomandate” l’insicurezza economica (1% di visibilità): insomma i tg non ne parlano, ma i cittadini la sentono. E poi Paese che vai, paure che trovi: in Italia, Spagna e in parte in Francia sono i temi economici e del lavoro a dominare l’agenda politica suggerita dai cittadini. In Germania e Regno Unito sono invece immigrazione e terrorismo. Quanto all’Europa, pur nella forte disillusione generale, la maggioranza degli italiani continua a ritenere «necessaria » l’unità. Al punto che in caso di referendum, il 60% sceglierebbe di restare nella Ue e nell’euro.
Quel che è certo è che l’orizzonte resta senza garanzie: «Il ritratto sempre più sbiadito dell’Europa politica concorre ad alimentare la nostra insicurezza – conclude Diamanti – gli immigrati, i profughi, gli stessi terroristi, l’Europa-che-ancora- non-c’è, i terremoti, le catastrofi naturali non hanno un nome, non hanno un volto. Ne hanno molti, mutevoli e cangianti. E per questo incombono su di noi. Più opprimenti di prima».
Fonte:Repubblica

ANTONIO RANIERI
Ha Scritto:Nuovi PIR
«Pur in attesa di chiarimenti da parte della circolare dell’Agenzia delle Entrate, qualche operatore assicurativo si sta muovendo e le compagnie stanno orientando l’offerta in ambito Pir su polizze unit linked e di tipo multiramo», afferma Nicoletta Garola, senior institutional relationship manager di Farad International, broker lussemburghese di private insurance. Le unit linked (il cosiddetto ramo III) sono polizze Vita che hanno come sottostanti fondi o sicav. Mentre le polizze Vita multiramo prevedono una combinazione di polizze ramo III e polizze Vita di ramo I (gestioni separate). Sembra invece più complicato il debutto nei Pir di queste ultime da sole. «Per quanto riguarda il possibile utilizzo di gestioni separate che rispettano i liniti agli investimenti dei Pir, il mercato assicurativo sembra aver scartato, almeno per il momento, tale strumento», conferma Garola. E questo perché le gestioni separate hanno vincoli poco compatibili con quelli dei Pir (almeno il 70% deve essere investito in strumenti di aziende italiane o Ue con stabile organizzazione in Italia e di questo il 30% deve andare in strumenti emessi da società non appartenenti al Ftse Mib). «Come noto, le gestioni separate, oltre a rispondere a regole precise di investimento dettate dall’organo di controllo, presentano necessità di garanzia del capitale investito e quindi difficilmente possono essere alimentate da azioni e titoli di debito della tipologia prevista dalla normativa Pir per le percentuali minime previste», spiega Garola. La strada sembra invece spianata per le polizze unit linked (ramo III) perché questi strumenti, avendo in portafoglio fondi o sicav, presentano una flessibilità di investimento sicuramente maggiore. In ogni caso le gestioni separate potrebbero, come si accennava, comunque giocare il proprio ruolo nei Pir nell’ambito delle polizze multiramo. «Aperture da parte di qualche compagnia si registrano nell’arricchire la polizza assicurativa conforme ai Pir di una componente di gestione separata, nei limiti massimi previsti del 30% della quota libera, per diversificare e rafforzare il piano con una componente di garanzia di capitale. Farad International sta lavorando a fianco di alcuni compagnie assicurative per agevolare la costruzione delle prime polizze Pir», conclude Garola. (riproduzione riservata)
Fonte: MIlano Finanza

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